E se la tua prossima serata in discoteca fosse online?
Durante questa emergenza sanitaria, tutte le attività di intrattenimento e spettacolo sono state costrette a chiudere e tra queste insieme ai concerti e i grandi eventi (pensate a Tomorrowland) hanno chiuso anche le discoteche che mi hanno dato lo spunto di scrivere questo articolo.
C’è il mondo intero che si interroga per trovare soluzioni al problema Covid per ogni settore, io mi sono chiesto: cosa potrebbe succedere al mondo della musica dal vivo dopo questo periodo di chiusure? Si creeranno nuove abitudini? Si apriranno nuovi scenari?
Viste le precauzioni ed il distanziamento imposto a garanzia della nostra sicurezza, andremo in contro a un periodo di incertezza e di convivenza con il virus e per quanto si stia ragionando su protocolli e regole per far ripartire il settore, viene difficile immaginare un ritorno alla situazione pre-covid, senza che il virus stesso sia stato definitivamente debellato.
Superato lo shock della foto dell’Ushuaia, che ci sembra ormai passato remoto, bisognerà riattivarsi per capire come dj e club reagiranno a questo 2020, così da ex DJ con la passione per la musica ho tenuto sotto controllo quello che succede ultimamente, e ve lo racconterò qui di seguito insieme ad un po di mie riflessioni.
Last night a DJ saved my life
Tra le prime reazioni che tutti noi abbiamo avuto modo di sperimentare c’è stato il fenomeno degli “eventi in balcone” — flashmob organizzati da gruppi Facebook, applausi per ringraziare i medici, canzoni da cantare tutti in coro e tra questi anche i DJ sui tetti che passano musica in orario aperitivo per il loro quartiere.
Questa forma di espressione ha attirato subito l’attenzione del mondo dello spettacolo, che ha visto per esempio David Guetta suonare su un terrazzo a Miami coinvolgendo tutto il quartiere in un djset unico nel suo genere chiamato United at Home e destinato ad una raccolta fondi per Feeding America di cui potete vedere la registrazione qui.
Un DJ non ha mai passato così tanto tempo fermo nello stesso posto.
I DJ sono creature dinamiche per natura, non sono abituati a stare “fermi” troppo a lungo, come in questo momento di lockdown forzato. Mediamente un DJ internazionale vive in aereo rimbalzando in tutto il mondo per fare dei set di poche ore ogni giorno. Dormire, viaggiare, esibirsi, è questa la loro routine.
Anche i DJ meno conosciuti, sono impegnati in questo loop dove spesso entrano anche programmi radio e produzioni personali.
E allora quando arriva il COVID19 e ci ritroviamo tutti chiusi in casa, anche loro, che forse più di noi hanno dovuto fare i conti con la riorganizzazione delle proprie giornate, hanno ritrovato lo spazio per potersi dedicare a progetti personali o per riavvicinarsi ai propri fan, abbattendo le barriere degli eventi dal vivo e permettendoci di conoscerli un po più nella loro vita privata.
Per partire dall’Italia, uno degli esempi che preferisco è Giorgio Prezioso, che nel periodo di reclusione ha inventato la sua rubrica Ammazzacaffè in cui si esibisce mixando e remixando canzoni tra loro e creando dei mashup dal vivo.
Alla sua indiscutibile bravura aggiungete una dose di ironia e il risultato sarà questo:
Un altro DJ italiano che è sempre stato un idolo per me e a cui vorrei dire grazie è Claudio Coccoluto, un maestro e purista della musica in vinile.
È sempre stato il mio dj di riferimento, una persona che ha saputo unire passione, inventiva e grande gusto musicale.
Rip Claudio, resterai per sempre un’icona italiana. 😢
I numeri dei DJ Set online
Per dare una dimensione al fenomeno ci serve un termine di paragone, prendiamo come esempio il Pacha di Ibiza, il club più famoso del mondo in cui si alternano i DJ più pagati della scena. In alta stagione (maggio/ottobre) il Pacha ospita circa 3000 persone a serata, con biglietti che arrivano talvolta ai 70€
Bob Sinclair, resident al Pacha fino al 2018, è uno dei DJ con il cachet più alto, non ho numeri esatti, ma si stima viaggi sulla media di 40/50k a serata, dunque circa un quarto del guadagno giornalero del Pacha.
In questo periodo anche Bob Sinclair ha iniziato le sue dirette quotidiane (inizia alle 14:00 di solito) e ha una media spettatori che oscilla tra gli 8 e i 10.000 connessi live, praticamente più del doppio della capienza del Pacha.
Bob Sinclair, in diretta live ha più del doppio degli utenti del Pacha di Ibiza.
Il suo “programma” dura un’ora e lo vede protagonista non solo come disc jockey ma anche come intrattenitore del suo pubblico, augurando ad esempio buon compleanno a tutti gli utenti del giorno e spesso parlando in diverse lingue (lui è francese di origine).
Insomma per il tuo compleanno, hai Bob Sinclair a casa tua che ti regala un ora di musica e ti fa gli auguri in prima persona. Durante una serata in discoteca non potrebbe mai succedere.
Non so voi, ma questa cosa mi piace e mi è piaciuto ancora di più collegarmi quando i numeri erano “bassi”, dandomi quasi la sensazione di essere tra i pochi a vivere il momento, quasi come essere in un privè a casa di uno dei tuoi dj preferiti che suona per te e pochi altri amici sparsi in giro per il globo.
Stiamo entrando nell’era del private djset?
Non credo, però una cosa è certa, adesso che ci siamo abituati a vedere suonare i nostri dj preferiti dal vivo, sul cellulare o tablet, ad orari improbabili come le 10 del mattino o le 2 del pomeriggio, sarà difficile tornare indietro e farne a meno.
Secondo voi i DJ dovrebbero iniziare ad organizzare liveset privati ed esclusivi continuando sulla scia di adesso? E se dovessero organizzare degli eventi online a pagamento saremmo disposti a comprarci la possibilità di presenziare ad uno dei loro eventi per poche persone? Potrebbero mai i DJ “vendere” il proprio tempo libero per set esclusivi online tra un aereo e l’altro?
Se Bob organizzasse un djset a pagamento rientrerebbe del suo cachet ufficiale chiedendo “solo” 4€ a persona.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
La mia prossima serata in discoteca sarà online?
A fare un primo passo sono proprio le discoteche.
Prendete l’abbigliamento che preferite, assicuratevi di avere un impianto audio adeguato e fate il vostro ingresso, queste sono le raccomandazioni del Pacha che ha già fatto la sua prima “serata online”.
Alcuni club hanno già organizzato degli eventi online
Il Pacha di Ibiza ha organizzato il primo party su Zoom il 25 Aprile con un set di 7 ore consecutive in cui si sono alternati grandissimi nomi del jet set internazionale, con il buon proposito di aiutare la croce rossa locale.
L’evento era aperto a tutti e la raccolta fondi ha prodotto circa 7000€ di donazioni, con una media per utente abbastanza alta di circa 20/30€ qui la pagina su GoFundMe.
Potrebbe una discoteca iniziare a lavorare con gli eventi online vendendo ticket digitali per assicurarsi la possibilità di assistere allo spettacolo?
In questo scenario, il DJ potrebbe trovarsi in qualsiasi posto del mondo (persino dentro Fortnite) e il pubblico potrebbe quintuplicarsi riducendo così anche il costo del ticket. VIP pass digitali in edizione limitata potrebbero offrire la garanzia di incontrare il dj prima della serata, magari per un aperitivo e uno scambio di chiacchiere.
Ok torniamo sulla terra, Ibiza resta Ibiza.
Non sappiamo cosa succederà ma di sicuro in questa situazione abbiamo abbattuto il muro della “consolle” e siamo entrati direttamente in casa dei nostri DJ preferiti.
Il mondo dell’intrattenimento musicale si rialzerà e troverà nuove modalità per tornare a fatturare come prima.
Sono curioso di vedere cosa succederà, nella peggiore delle ipotesi ci troveremo a ballare su Fortnite.
🙌🏻 alla prossima
Marco